“Codice Crisi di Impresa ed Insolvenza visto dalla prospettiva dell’Imprenditore” ChishikiMi n.24

“Codice Crisi di Impresa ed Insolvenza visto dalla prospettiva dell’Imprenditore” ChishikiMi n.24

A seguito della pubblicazione definitiva del Codice della Crisi ed Insolvenza abbiamo analizzato, dal punto di vista delle Imprese italiane,  quali EFFETTI produrrà nella loro gestione ordinaria: che sia ditta individuale o società.

La responsabilità dell’Imprenditore diventa illimitata: per tale motivo dovrà adottare alcune modifiche organizzative necessarie per rilevare tempestivamente lo stato di crisi, monitorare i segnali di allerta ed adottare tempestivamente le misure correttive necessarie a salvare il patrimonio personale oltre al valore dell’impresa.

Riferimenti normativi
Il Consiglio dei Ministri del 15 giugno 2022 ha approvato un decreto legislativo che introduce modifiche al codice della crisi di impresa e dell’insolvenza di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019, numero 14, in attuazione della direttiva (UE) 2019/1023 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, riguardante i quadri di ristrutturazione preventiva, l’esdebitazione e le interdizioni,  le misure volte ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione,  che modifica la direttiva (UE ) 2017/1132 (direttiva sulla ristrutturazione e sull’insolvenza). 

Elementi caratterizzanti il ​​decreto

Disciplina, tra l’altro, l’adeguatezza delle misure e degli assetti in funzione della richiesta tempestiva della crisi d’ impresa:
la ditta individuale è responsabile dell’adozione delle misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte. 
le società devono istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato ai sensi dell’articolo 2086 del codice civile, ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione di idonee iniziative.

Quali sono le misure che l’impresa deve adottare per prevenire l’emersione della crisi d’impresa:
a) rilevare eventuali squilibri di carattere o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore;

b) verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale almeno per i dodici mesi successivi; 
c) ricavare le informazioni necessarie per utilizzare la lista di controllo particolareggiata ed effettuare il test pratico per la verifica della perseguibilità del risanamento.

Se la Tua Impresa, nel corso dell’attività di monitoraggio e prevenzione, dovesse rilevare  “segnali di pericolo” può svolgere un ruolo proattivo avvalendosi della composizione negoziata, che fornisce indicazioni e strumenti con cui regolare la crisi e l’insolvenza, e le condotte tra debitore e creditori. 

Se la tua impresa rientra nella categoria dei debitori ha il dovere di:
a) illustrare propria situazione in modo completo, veritiero e trasparente, fornendo tutte le informazioni necessarie e appropriate rispetto alle trattative avviate, anche nella composizione negoziata, e allo strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza prescelto; 
b) assumere tempestivamente le iniziative idonee alla individuazione delle soluzioni per il superamento della situazione, durante la composizione negoziata, e alla rapida definizione dello strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza prescelto, anche al fine di non pregiudicare i diritti dei creditori; 
c) gestire il patrimonio o l’impresa durante i procedimenti nell’interesse prioritario dei creditori. 

Se la tua impresa rientra nella categoria dei creditori ha il dovere di: collaborare legalmente con il debitore, con l’esperto nella composizione negoziata e con gli organi nominati dall’autorità e amministrativa e di rispettare l’obbligo di riservatezza sulla situazione del debitore, sulle iniziative da questi assunte e sulle informazioni acquisite.

Le competenze espresse dal Team di Mizuya rappresentano l’antidoto al CCII: stiamo assistendo ad una transizione che vede l’imprenditore porre maggiore attenzione ad istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile, che gli permetta di avvalersi di specifiche competenze, complementari a quelle già presenti in Azienda, ma utili a prevenire e rilevare eventuali squilibri di carattere economico finanziario e patrimoniale al fine di salvaguardare la continuità aziendale.(Ediz.17/22)

AcadeMi Mizuya

 



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