24 Mag Credit Manager Mizuya:”Dalla gestione del credito alla gestione della liquidità Aziendale”
Nella circolarità della gestione aziendale, ossia nella considerazione che ogni atto aziendale è un tassello solidale con l’intera struttura, l’organizzazione, la strategia, la pianificazione sono alcuni dei concetti imprescindibili per le fortune, o le sventure, dell’impresa.
Declinandoli nell’ambito che ci riguarda più da vicino, quello della gestione del credito, due sono i campi di applicazione più stringenti (tralasciamo qui il concetto più ampio di rischio mercato): la gestione del rischio di liquidità e la gestione del rischio di credito.
Per il rischio di liquidità, naturalmente, si farà riferimento a un’adeguata gestione delle relazioni con gli Istituti di credito con lo scopo di garantire la puntuale disponibilità delle risorse necessarie alle attività correnti e di investimento. In particolare l’azienda dovrà essere sempre nelle condizioni di avere una struttura finanziaria in equilibrio (indici di copertura e liquidità in primis): investimenti, circolante con mezzi propri, finanziamenti a lungo e breve termine, identificando per le specifiche esigenze gli stakeholder più adeguati: banche e altri intermediari finanziari, enti per la erogazione di finanza agevolata e per lo sviluppo, eventualmente fondi di private equity e/o accesso diretto ai mercati finanziari.
Ancora: in termini di gestione del rischio liquidità, il corretto governo del circolante (working capital management), ossia la gestione dei crediti commerciali attraverso un rigido processo di affidamento e revisioni periodiche; una gestione attenta degli incassi e dei pagamenti (DSO, DPO) con un positivo inserimento di giorni medi di incasso fra pagamenti clienti e fornitori, e quindi la formulazione di un piano di approvvigionamento accurato e basato su previsioni aggiornate della domanda e la definizione sistematica del livello di scorte di sicurezza desiderato; la rotazione media del magazzino, un DSI adeguato, danno valore implicito al concetto di gestione circolare: nessuna decisione può essere presa senza una valutazione di struttura; ogni singola decisione impatta su altre e sull’intera struttura. E così la conseguente pianificazione finanziaria (3, 6 e 12 mesi) rappresenta uno strumento strategico per il controllo delle risorse finanziarie da reperire e impiegare a sostegno dell’attività aziendale e per la corretta gestione del rischio di liquidità con annessa verifica periodica delle ipotesi alla base dei piani finanziari e eventuale revisione e aggiustamento delle medesime.
Venendo rapidamente alla gestione del rischio di credito, rileviamo alcuni aspetti fondamentali: la valutazione preventiva del merito di credito della clientela; la revisione periodica delle valutazioni effettuate; la gestione puntuale e tempestiva di insoluti e il recupero credito.
Ci si baserà su informazioni quali-quantitative: andamento del settore, affidabilità del portafoglio clienti dell’azienda affidata, informazioni fornite dalla forza vendita, regolarità di acquisto, stabilità del management, bilanci, PFN, ROI, ROE e altri indicatori, trend fatturato: con meno parole, una conoscenza accurata del partner cui affidiamo il nostro successo, o insuccesso.
Diverse le modalità operative nella gestione del credito in funzione delle differenti configurazioni di rischio che si intendono affrontare: emittente, paese, rischio di controparte, rischio di concentrazione, etc. Vari anche gli strumenti utilizzabili per la valutazione del merito di credito della clientela: basati sull’analisi delle informazioni disponibili, concorrono a definire un sistema di rating interno in qualche modo predittivo (il rating guarda anche al futuro, cercando di capire se il cliente sarà un buon pagatore), basandosi anche sulla eventuale esperienza pregressa fotografata dallo score che registra normalmente quanto è stato affidabile il pagatore in passato. Il giudizio sulla controparte sarà infine di necessità sintetico (siamo pur sempre uomini e donne di numeri…) e porterà a attribuire, o meno, un affidamento che sarà in seguito attentamente monitorato e coordinato magari anche mediante il ricorso a contributi esterni della gestione (esempio, lato assicurativo).
Shizuka