Credit Manager Mizuya: “Un incasso milionario”!!

Credit Manager Mizuya: “Un incasso milionario”!!

Sicuramente il titolo può evocare un evento fortunato come una vincita alla lotteria o azzeccare un numero alla roulette, in effetti la soddisfazione professionale e la felicità nel ricevere quel bonifico è stato “immagino” molto simile, anche se è stato il frutto del mio lavoro centrato su uno specifico argomento.

Mi riferisco a quanto mi è successo nel 2014. Avevo appena cominciato la mia collaborazione come Credit manager in un importante distributore italiano di dispositivi medici. L’azienda era dotata di un ufficio recupero crediti con un responsabile che si accingeva alla pensione, smobilizzava tramite il factoring parte dei suoi crediti e monitorava il rischio tramite l’acquisto di report da una primaria società di informazioni commerciali.

Malgrado il gran numero di clienti diretti, la gestione del credito era precisa e puntuale. Lo scadenziario clienti descriveva una situazione crediti con importanti scaduti dovuti ai tempi di pagamento della pubblica amministrazione estremamente lunghi.

Tra le diverse posizioni monitorate c’era però un buco: mancava qualsiasi informazione certa riguardo il primo cliente per scaduto. Mi riferisco alla principale Azienda Sanitaria campana, appena commissariata e con alcuni dirigenti sospesi per la cattiva tenuta dei conti e per la loro mancata trasparenza.

Erano state pubblicate diverse proposte di pagamento sui siti istituzionale della regione Campania e della ASL, ma nulla avevano sortito.

Contattarli telefonicamente o via e-mail per ottenere qualche risposta era anch’essa un’impresa e comunque non si riusciva avere alcuna informazione sulla contabilizzazione e liquidazione delle nostre fatture.

Per tutti l’Asl campana era considerata una situazione incagliata, con un credito incedibile in quanto nessun factor era disposto ad acquistarlo, e per cui l’unica soluzione non era altro che attendere tempi migliori.

Quel cliente presentava da solo oltre il 10% del valore dello scaduto e da lì ho incominciato a desiderare e a pensare come sarebbe stato bello fare “l’incasso milionario”, già lo immaginavo esattamente come si desidera una vincita al lotto.

Per esperienza e per la conoscenza di molti colleghi di altre aziende tramite l’associazione d’impresa del settore sanitario, sapevo che la rassegnazione non era la soluzione e che il commissario della Asl non era del tutto insensibile alle minacce di nuove azioni legali da parte dei fornitori e che scrivergli una pec con termini perentori sollecitando un appuntamento “de visus” avrebbe potuto dare le risposte tante attese.

Così feci, ed ottenni effettivamente una risposta direttamente dal commissario, il quale scrisse che era ben disponibile a pagarci le fatture liquidabili immediatamente ma solo a fronte di uno sconto finanziario.

A quel punto, manifestando tutte le mie perplessità nel dovere riconoscere uno sconto su importi a noi dovuti e scaduti da così tanto tempo, feci la domanda: ma quali sono le fatture liquidabili, a fronte di un migliaio di documenti?

La risposta non tardò, le fatture erano davvero poche e delle restanti ancora non sapevamo nulla.

Così con insistenza finalmente ottenni l’appuntamento tanto voluto. Mi incontrai con il commissario nella nuova sede della ASL Campana, “Il Frullone” di Napoli, l’ex manicomio della città, e il posto mi sembrò al momento il luogo più evocativo dell caos in cui versava la contabilità dell’ente.

Il commissario si dimostrò disponibile ma anche risoluto nel volere uno sconto finanziario a causa dell’applicazione di prezzi spropositati da parte di alcuni fornitori.

Con me portai una valigia di documenti, fatture, ddt e ordini e un report ben dettagliato con indicazione dei diversi distretti di destinazione della merce.

Gli fornii il tutto e concordammo che avrebbe fatto i dovuti controlli con il suo staff per la liquidazione dei nostri documenti e che lo sconto finanziario sarebbe stato applicato solo sulle fatture referenti ad un anno, in cui per mancanza da parte dell’ente, non avrebbero potuto fare le verifiche dovute.

A distanza di una settimana ricevetti via pec conferma della liquidazione di tutte le fatture scadute e l’accordo di pagamento siglato dal commissario in cui veniva proposto uno sconto finanziario con una incidenza sul monte crediti inferiore al 1%.

Stampai e portai l’accordo da siglare al titolare della mia azienda, il quale era stato aggiornato di tutto i miei passi e che accettò la proposta del commissario comparando lo sconto richiesto con i tassi delle cessioni di credito che avevamo in corso, riconobbe la proposta ben conveniente.

Firmato l’accordo, restammo tutti in silenzio in attesa dell’effettivo incasso, malgrado la soddisfazione di essere arrivati ad un epilogo dopo tanto tempo, mancava l’atto finale.

Passa una settimana, un mese e un altro mese ma nulla, tutto sembrava tornato come prima “in attesa di tempi migliori”.

Nel frattempo, tramite i collaboratori del commissario, riuscì ad ottenere un secondo appuntamento, parti per Napoli, arrivai al “Frullone” e mi ripresentai davanti al commissario che mi guarda sorpreso. Gli dissi semplicemente “non ci avete pagato!”, il commissario si alzò, mi invitò a seguirlo ed entrammo in un ufficio attiguo, di fronte un impiegato seduto su una scrivania con una pila di cartelline verdi. Il commissario chiese all’impiegato di recuperare la nostra pratica. Questo si alzò e iniziò a guardare le cartelline dalla prima fino ad arrivare all’ultima, la nostra. La nostra cartellina con l’accordo raggiunto dopo tanto tempo era in fondo a quella pila e chissà quando sarebbe mai emersa.

Lo sguardo del commissario e il suo disappunto fecero in modo che tornai a casa con la copia del bonifico effettuato, finalmente avevo la prova dell’Incasso Milionario, che infilai nella mia borsa e custodi come una schedina vincente fino al mio arrivo in ufficio.

Il risultato per me professionalmente fu un piccolo trionfo, avevo fatto il mio lavoro con soddisfazione di tutti, a partire dai miei collaboratori fino alla presidenza.

Ho voluto raccontare questo episodio, non per dire che sono stato bravo o che ho inventato chi sa cosa, ma per ribadire ancora una volta l’importanza delle “competenze”.

Le competenze intese come quel mix di conoscenze specifiche e di esperienze di un middle manager (interno o consulente) a cui competono a tempo pieno tutte le attività della gestione del rischio e della gestione del credito.

Competenze che non sempre le aziende cercano per diversi motivi oppure che affidano all’impiegato amministrativo che se ne occupa tra una mansione e l’altra. Sono competenze di valore e come tali meritano un investimento da parte dell’azienda che deve avvalersi del know-how e di tutti gli strumenti necessari per monitorare la propria temperatura interna, gestendo al meglio la propria “cassa” il termometro dell’azienda.

Haruki



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