Credit Manager Mizuya:”Reti di 5 Generazione e Metaverso, è partita la rivoluzione digitale! Le imprese Italiane sono pronte alla sfida Globale?

Credit Manager Mizuya:”Reti di 5 Generazione e Metaverso, è partita la rivoluzione digitale! Le imprese Italiane sono pronte alla sfida Globale?

Se la pandemia da Coronavirus ci ha costretti a prendere le misure con lo Smart Working, imponendo a quasi tutte le aziende, volenti o nolenti, di accelerare i loro processi di trasformazione, restano nel nostro immaginario alcuni mestieri che non si possono svolgere da remoto.

Il minatore, per esempio. Come si può scavare una cava dal salotto di casa?
In Cina ci sono riusciti! A settembre dello scorso anno, China Molybdenum, un gigante minerario quotato alle Borse di Hong Kong e Shanghai e considerato il più importante produttore di rame al mondo, ha installato antenne per le reti di quinta generazione su camion ed escavatori, li ha dotati di videocamere in alta definizione per esplorare lo spazio circostante e li ha affidati alla guida da remoto dei suoi operatori, in grado così di rispettare le misure di distanziamento contro Covid-19 senza fermare l’attività aziendale.
Una mossa dettata dalla morsa del Sars-Cov-2 svela i vantaggi del 5G per tutte le attività economiche.

Connessioni più veloci, sicure e in grado di movimentare in tempo reale una quantità enorme di dati rappresentano un’occasione irrinunciabile per le imprese per migliorare la produttività, investire su figure professionali di alto e altissimo livello e diventare più competitive a livello internazionale.
Rispetto alle precedenti generazioni di connessioni mobili – 1G, 2G, 3G e 4G – che pure hanno avuto un impatto sulla dimensione economica e lavorativa (pensiamo all’utilità del telefono cellulare e ancor più dello smartphone per sbrigare una serie di funzioni o abilitare nuovi servizi), il 5G ha caratteristiche che lo rendono adatto per applicazioni industriali.
La prima è la capacità di spostare velocemente grandi masse di dati, fino a 10 gigabit al secondo.
La seconda è la bassa latenza, ossia il tempo che intercorre tra un input e un output: sotto i 10 millisecondi.
Il terzo elemento è la capacità di connettere fino a 1 milione di dispositivi per chilometro quadrato.
Quarto e ultimo asso nella manica è il network slicing, che consente di creare  porzioni di rete virtuale in maniera automatica per dare priorità ai servizi in base all’importanza delle applicazioni e alle richieste degli utenti.

L’effetto combinato di questi quattro elementi apre scenari da fantascienza, che in molti casi sono già attuali.
In un’industria connessa in 5G si potranno installare robot e macchinari più potenti e versatili.
Grazie alla bassa latenza, la potenza di calcolo viene spostata su cloud ai margini della rete, là dove serve, per elaborare in tempo reale grandi masse di informazioni.
Dialogando con la rete di sensori di cui la fabbrica è dotata, i robot si muovono in autonomia nello spazio, interagiscono tra di loro per completare i processi, sanno dove prendere le parti di cui hanno bisogno o dove collocare i pezzi finiti. Nel frattempo, i sensori monitorano l’attività e sono in grado di fornire indicazioni sullo stato di salute dei macchinari.

A Verona, ad esempio, Exor International e Tim hanno da poco completato un impianto pilota per mostrare le potenzialità dell’Internet delle cose industriali (industrial IoT) e dell’edge computing (la potenza di calcolo spostata là dove serve). In una fabbrica 5G, robot e persone collaboreranno in maniera fluida.

Quando c’è da insegnare una nuova procedura, gli occhiali per la realtà virtuale sostituiranno lezioni frontali e vecchi manuali di istruzioni: in ambienti digitali gli addetti impareranno sul campo.
Reply, azienda italiana specializzata in trasformazione digitale, sta lavorando ad applicazioni per la realtà virtuale in ambito industriale. Per esempio, attraverso i visori per la realtà aumentata, guardando a un macchinario un operaio potrà inquadrare il suo gemello “aumentato”, con indicatori su stato di salute e andamento dell’attività, e verificare a colpo d’occhio che tutto sia nella norma.

Per la logistica il 5G rappresenta una rivoluzione copernicana. Con mezzi in grado di elaborare grandi masse di dati e prendere decisioni complesse come frenare o accelerare una macchina  e smart city punteggiate di sensori che offrono aggiornamenti costanti e punti di riferimento.  Si potranno spostare le merci con servizi innovativi, sarà sempre più comune vedere i cieli percorsi da flotte di droni e per strada sfrecciare piccoli robot urbani (come Yape, sviluppato dall’italiana E-novia e sperimentato dalle poste giapponesi), che ridurranno il trasporto su gomma, garantendo consegne efficienti e sostenibili.

I fondi europei di Horizon 2020 hanno finanziato Flying forward 2020, un progetto di ricerca comunitario per creare spazi aerei sicuri in cui sperimentare l’uso dei droni per la logistica. Per un Paese che ha costruito la sua fortuna economica su cultura e turismo come l’Italia, il 5G sarà la spinta per investire nella digitalizzazione di siti archeologici, musei e monumenti. Copie da esplorare con la realtà virtuale non solo per fini di ricerca, ma anche per far conoscere in modo alternativo i tesori del Belpaese ai visitatori.

Tra il 2020 e il 2026 le connessioni per l’internet delle cose (Iot) passeranno da 12,4 a 26,4 miliardi nel mondo.
Il 31% delle micro imprese e il 46% delle Pmi italiane sta ragionando di investire sul 5G, anche grazie alla spinta degli incentivi legati alla Transizione 4.0 ed alle nuove e prossime risorse del PNRR.
La tecnologia 5G di base, spinge di contro l’applicazione e lo sviluppo di nuovi paradigmi di usabilità e fruizione di contenuti ed esperienze immersive, denominate METAVERSO: mondi virtuali all’interno dei quali sarà possibile replicare la stessa esperienza che avremmo con un nostro cliente o con un collaboratore stando comodamente nel nostro ufficio.

Fantascienza? Non più.

Andrew Yang, candidato sindaco democratico di New York, per la sua campagna elettorale ha scelto di sbarcare sul metaverso con ZEPETO, una delle piattaforme che sta crescendo più velocemente, con una buona percentuale di Generazione Z, che nel 2020 costituiva il 10% dell’elettorato. Tramite l’evento organizzato su ZEPETO, Yang ha potuto rispondere alle domande dei ragazzi e illustrare il suo pensiero sul metaverso, i nuovi sistemi digitali e la nuova economia dei creatori.

La rivoluzione sta interessando tutti i settori merceologici.
Dal gaming con Epic Games a fare da capofila visto il successo mondiale di Fortnite, ai colossi dei social media.

Facebook che annuncia senza mezzi termini, stanziando 5 miliardi di dollari, che la prossima versione del proprio network sarà incentrata sull’utente attraverso la costruzione di un metaverso. “Nei prossimi anni mi aspetto che la gente passi dal vederci principalmente come azienda di social media a una compagnia del metaverso”.
Più chiaro di così non poteva essere Mark Zuckerberg, founder del network che conta 3,5 miliardi di utenti attivi al mese.

Lo scenario è certamente stimolante, oltre che pregno di opportunità.
E’ il tempo della Re-Azione, è il tempo di avviare la transizione digitale, è il tempo di ri-tarare le strategie e programmare il prossimo decennio.

Goemon



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