La Direttiva sul Reporting di Sostenibilità attiva dal 01 gennaio 2024: una opportunità per le PMI?

La Direttiva sul Reporting di Sostenibilità attiva dal 01 gennaio 2024: una opportunità per le PMI?

Fare strategia e tattica operativa a supporto della finanza e tesoreria di una impresa significa poter identificare le potenziali opportunità “anticipandole” recependole nello specifico modello di servizio.

La Direttiva sul reporting di sostenibilità delle imprese (CSRD) ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza e la confrontabilità delle informazioni sulle prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) delle aziende.

Rappresentando di fatto uno strumento estremamente utile per investitori e gli altri stakeholder a prendere decisioni più consapevoli e sostenibili.

Cronoprogramma:
La CSRD è già entrata in vigore il 5 gennaio 2023 e prevede le seguenti fasi:

  • 1° gennaio 2024 per le aziende con +500 dipendenti già soggette alla direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), che dovranno presentare le loro relazioni nel 2025.
  • 1° gennaio 2025 per le grandi aziende con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali, che dovranno presentare le loro relazioni nel 2026.
  • 1° gennaio 2026 per gli istituti di credito piccoli e non complessi, gli assicuratori captive e le PMI quotate in borsa. Per queste ultime è prevista una clausola di opt-out fino al 2028.

La CSRD rappresenta un’opportunità per le aziende per migliorare le proprie prestazioni ESG, perché con essa potranno guidare la transizione verso un’economia più sostenibile e responsabile dal punto di vista ambientale e sociale.

Vediamo quali vantaggi comporta per le aziende l’attuazione della direttiva:

  • Accesso a nuove opportunità di investimento grazie alla capacità di attrarre investitori interessati alla sostenibilità.
  • Migliore identificazione delle attività e dei progetti che contribuiscono alla transizione verso la sostenibilità.
  • Riduzione dei costi e maggiore efficienza.
  • Miglioramento della reputazione e dell’immagine aziendale dimostrando il proprio impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale.
  • Aiuto nell’identificazione e nella gestione dei rischi ESG, con conseguente riduzione dei costi ad essi associati.

Queste sono alcune delle opportunità che le aziende possono sfruttare per guadagnare una posizione di vantaggio rispetto alla concorrenza.

Ecco alcuni punti da considerare sull’impatto potenziale della CSRD per le microimprese:

  1. Esenzioni per le microimprese: è probabile che la CSRD includa esenzioni o semplificazioni per le microimprese allo scopo di ridurre i costi di conformità e l’onere amministrativo.
  2. Reputazione e competitività: le micro imprese dovrebbero considerare come le pratiche ESG influenzano la loro reputazione e competitività. Alcuni clienti, investitori e stakeholder possono valutare positivamente le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità.
  3. Aggiornamenti normativi: le condizioni potrebbero cambiare nel tempo, e le microimprese potrebbero dover adeguare le loro pratiche di rendicontazione in conformità con le nuove regole.
  4. Benefici Volontari della Rendicontazione ESG: alcune micro imprese potrebbero trovare benefici volontari nella rendicontazione ESG grazie alla quale aumentare la propria attrattività di investimenti etici o la partecipazione a iniziative di sostenibilità.

Il Credito di filiera rappresenterà una soluzione estremamente efficace per le imprese.

Marketing Mizuya



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