18 Lug “Sostenibilità: la scintilla che avvia il circolo virtuoso per la transizione ESG di Banche ed Imprese”
Il PNRR prevede ingenti investimenti dedicati alla trasformazione, in ottica di sostenibilità, del nostro Paese.
Per definire ed attuare le iniziative mirate a gestire gli aumenti dei costi e nuovi piani energetici nazionali si rivela fondamentale il duplice ruolo delle banche sia come driver primario degli investimenti sia per le aziende che devono implementare i criteri ESG.
Nei primi giorni di luglio sono stati pubblicati i risultati della prova di stress sul rischio climatico condotta dalla Banca centrale europea (BCE).
Il 60% delle banche europee non ha ancora un quadro di riferimento per le prove di stress in ambito climatico.
Altrettanto la maggior parte delle banche non include il rischio climatico nei propri modelli per il rischio di credito e appena il 20% ne tiene conto come variabile ai fini dell’erogazione di finanziamenti.
“Le banche dell’area dell’euro devono urgentemente intensificare gli sforzi per misurare e gestire il rischio climatico, colmando le attuali lacune nei dati e adottando buone prassi già presenti nel settore”, ha dichiarato Andrea Enria, Presidente del Consiglio di vigilanza della BCE.
La prova di stress fatta dalla BCE rappresenta una prima iniziativa conoscitiva a favore sia delle banche sia e dei responsabili della vigilanza, con l’obiettivo di valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e di individuare le prassi più efficaci per affrontarlo.
Tra i dati interessanti è emerso che quasi due terzi delle entrate delle banche derivanti da clienti aziendali non finanziari provengono da industrie ad alta intensità di gas a effetto serra. In molti casi le “emissioni finanziate” dalle banche derivano da una grande quantità di controparti di piccole e medie dimensioni aumentando così, per le stesse banche i rischi di transizione.
Lo stress test della BCE ha anche evidenziato che il rischio fisico esercita un impatto eterogeneo sulle banche europee: la vulnerabilità delle banche a uno scenario di siccità o calore estremo dipende dalle attività settoriali e dall’ubicazione geografica delle esposizioni.
Gli effetti si concretizzano in un calo della produttività a livello settoriale, ad esempio nell’agricoltura e nell’edilizia, e in un aumento delle perdite su crediti nelle aree interessate.
Nello scenario di rischio di inondazione ci si attende che a risentirne siano soprattutto le garanzie immobiliari e i mutui sottostanti nonché i prestiti alle imprese, soprattutto nelle zone più colpite.
Alla prova di stress di tipo bottom-up hanno partecipato in totale 104 banche significative.
Dalla prova di stress emerge che nello scenario di transizione disordinata a breve termine e nei due scenari di rischio fisico le perdite su crediti e di mercato ammonterebbero a circa 70 miliardi di euro.
Il mercato del credito in Italia si prevede in crescita ad un tasso medio del 3-4% fino al 2025 e si caratterizzerà da un fenomeno di “sostituzione” dei finanziamenti green.
La stima del credito relativo alle imprese in Italia al 2025 ammonta a circa 756.474€ mln mentre la stima del credito relativo alle famiglie “consumatori” ammonta a circa 638.928€ mln.
Si prevede l’effetto sostituzione, con un tasso di circa il 3,3% dei volumi del credito per imprese da finanziamenti “non green” verso finanziamenti “green”.
Attuale evoluzione dello scenario
Assistiamo, all’interno delle Banche, ad una evoluzione del focus sulla compliance verso l’approccio ESG.
Gli Istituti di Credito stanno declinando, nei propri modelli di servizio e nei propri prodotti offerti, la classificazione degli impatti ESG.
Le stesse attività di istruttoria prevedono l’inserimento di rating ESG.
L’integrazione dei tre criteri ESG può essere svolta con efficacia all’interno di un Istituto di Credito a partire dalla visione ed al conseguente impegno della propria governance.
Se la banca ancora non dispone di una tassonomia di riferimento, è bene che inizi quanto prima il suo percorso interno perché grazie a questo potrà dialogare al pari di altre banche ma anche con i propri stakeholders.
Anche nel ruolo di “gestione del risparmio” le banche possono avere un ruolo non solo informativo ed educativo verso i propri clienti ma anche una maggiore trasparenza del proprio messaggio promozionale.
L’attività di vigilanza, la sensibilità della clientela e le politiche di indirizzo interne ad ogni banca rappresentano un mix grazie al quale si arginerà il fenomeno del greenwashing.
Le stesse banche saranno sottoposte a stress test sui rischi climatici: cambiamenti climatici e le azioni poste in essere per affrontarli, di volta in volta, producono i loro effetti nelle politiche monetarie.
La stabilità finanziaria considera con grande attenzione i cambiamenti climatici e con essi le reazione da parte delle governance e dei processi di analisi.
La stabilità finanziaria e la stretta correlazione ai rischi climatici è già al centro di analisi e studio a livello globale con un ottica prospettica di lungo periodo (da oggi fino al 2100).
Prende forma la materializzazione del rischio climatico.
Vengono simulate diverse ipotesi e su queste quali possibili scenari conseguenti: nella ipotesi che si adottino interventi parziali o che non si adotti alcun intervento si simulano per ognuno l’insieme delle ricadute attesa sulle imprese e sulla gestione del rischio.
Il rischio climatico non gestito si estrinseca nel rischio fisico come eventi naturali e climatici.
Non è ancora standardizzato il “metro di misurazione” del rischio climatico.
Sono ancora in corso analisi quantitative e qualitative da parte di EBA con il supporto delle maggiori banche proprio per comprendere il grado di sensibilità delle banche ad identificare, perimetrare e gestire il rischio a livello europeo.
Ad oggi è diffusa la consapevolezza tra tutti gli operatori bancari ma, tra questi, sono ancora poche le azioni e l’operatività da questa generate.
Come le banche italiane utilizzano i criteri ESG nella gestione del rischio di credito
L’analisi svolta sulle 10 maggiori banche italiane evidenzia come le valutazioni ESG siano gradualmente integrate nei processi di concessione del credito e nella determinazione delle politiche creditizie.
Le banche sono orientate ad una definizione di soluzioni modellistiche interne con la necessità di integrare le informazioni anche esternamente.
Attualmente non è prevista, se non in pochissimi casi, l’integrazione nei modelli di credit scoring.
Le Imprese europee forniranno alle Banche il proprio rating ESG e quindi la sostenibilità del proprio modello di business.
Grazie a queste “relazioni” le stesse banche saranno sollecitate a sviluppare un più “omogeneo” approccio e gestione del rischio climatico.
Nel biennio 2023-2024 proseguiranno gli investimenti da parte delle imprese nelle nuove tecnologie: cyber security, cloud, crm attireranno maggior attenzione rispetto a e-commerce, internet of things, big data e AI.
Pur in presenza di un diffuso grado di incertezza, le imprese orienteranno i propri investimenti verso la sostenibilità: energie da fonti rinnovabili, gestione di rifiuti e scarti di produzione, utilizzo di materiali riciclati o riciclabili, materiali innovativi a basso impatto ambientale, riduzione di imballaggi…
L’autofinanziamento consentirà alle imprese più virtuose e solide di sostenere l’operatività corrente del business mentre il credito bancario sarà funzionale al sostegno degli investimenti a supporto del loro percorso di transizione ecologica e digitale.
La gestione del rischio climatico spinge ad osservare quali saranno le evoluzioni “a tendere fino al 2050”.
Circa il 30% delle imprese italiane saranno esposte al cambiamento climatico ed al rischio fisico.
Circa il 50% sono imprese nel sud ed isole esposte al rischio alto e molto alto.
Circa il 50% sono imprese agricole esposte al rischio alto e molto alto.
Al fine di valutare l’adeguatezza delle aziende ai diversi criteri ESG sono stati individuati alcuni indicatori già in uso da alcuni operatori bancari
E-environmental – 86kpi
S-social – 49 kpi
G- governance – 34kpi
Marketing Mizuya